Con noi ormai da dodici anni, l’Imu è l’imposta municipale sulle case italiane che ogni anno crea domande sui casi in cui si debba pagare e su quelli in cui invece esista un’esenzione. Dal 2013 l’Imu sulla prima casa è stata abolita; ma ci sono ancora vari casi in cui bisogna capire quando e chi paga l’Imu. Scopriamo insieme i casi in cui l’Imu si paga (e chi deve pagarla) e quando invece esiste un’esenzione Imu.
Esenzione Imu prima casa, cosa dice la normativa
La norma che regola l’Imu è il decreto legge n 201 del 2011, il cosiddetto Decreto Salva Italia, che sostituiva l’Imu all’Ici. Dal 2013 è stata abolita l’Imu sulla prima casa, ma non solo. Per non pagare l’Imu gli immobili devono rientrare nelle seguenti categorie catastali:
- A/2 abitazioni di tipo civile;
- A/3 abitazione di tipo economico;
- A/4 abitazioni di tipo popolare;
- A/5 abitazioni di tipo ultrapopolare;
- A/6 abitazioni di tipo rurale;
- A/7 abitazioni in villini.
Esenzione Imu prima casa, i requisiti
I requisiti richiesti ai proprietari per poter usufruire delle agevolazioni Imu sono i seguenti:
- Il proprietario ha la residenza anagrafica;
- Il proprietario ha la dimora abituale
- La casa appartiene ad una categoria non di lusso.
Se una delle condizioni non è soddisfatta, l’immobile non può essere definito “prima casa”, o comunque esente Imu.
Vengono inoltre considerati come prima casa ai fini dell’applicazione delle imposte locali:
- l’ex casa coniugale assegnata dal giudice a seguito di un provvedimento di separazione legale, di divorzio o di annullamento del matrimonio;
- gli immobili delle cooperative a proprietà indivisa assegnati ai soci;
- gli alloggi di proprietà di Iacp e/o altri enti di edilizia residenziale pubblica assegnati agli inquilini per uso abitativo;
- L’abitazione di proprietà di personale delle Forze armate, delle Forze di polizia e della carriera prefettizia anche se il proprietario è residente altrove per motivi di servizio;
- una sola unità immobiliare posseduta dai cittadini italiani non residenti nel territorio dello Stato e iscritti all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (AIRE) se si tratta di persone pensionate nei rispettivi Paesi di residenza, e se l’immobile non è locato o dato in comodato d’uso.
- L’abitazione di persone anziane residenti in case di cura o Rsa, purchè non date in locazione (questo requisito dipende dal Comune)
Esenzione Imu prima casa per diritto di abitazione
Dal 2013, come detto, esiste l’esenzione Imu per la prima casa o abitazione principale, cioè la casa in cui si ha la residenza e la dimora abituale. Come dimostrare che si abita abitualmente in una casa per poter ottenere l’esenzione Imu prima casa? Occorre dimostrare nei fatti il diritto di abitazione, e, secondo la sentenza 197 del 25 ottobre 2022 della Corte di Giustizia Tributaria di primo Grado di Reggio Emilia, ci sono delle azioni per farlo: il cambio di residenza, l’intestazione delle utenze domestiche, il pagamento delle rate condominiali e della tassa rifiuti sono atti idonei a provare che non esiste un intento evasivo.
Esenzione Imu prima casa senza residenza
Come, invece, non pagare l’Imu prima casa se non si è residenti? Occorre tenere presente che chi non abbia residenza e dimora abituale in una casa, deve pagare l’Imu. Ad esempio, è tenuto al pagamento dell’Imu chi dà in affitto la prima casa, come se si trattasse di una seconda abitazione. Ê però possibile una riduzione del 50% dell’imponibile Imu se si concede l’immobile in comodato a parenti in linea retta, come ad esempio tra genitori e figli. Attenzione però: perché ciò avvenga il contratto di comodato deve essere registrato, il comodatario deve utilizzare l’immobile come abitazione principale e il proprietario deve avere la residenza nello stesso Comune dove è situato l’immobile concesso in comodato.
Esenzione Imu prima casa per i coniugi
Nel corso degli anni c’è stato molto dibattito relativamente al pagamento dell’Imu da parte di coniugi con residenze diverse, causato dal fatto che l’avere residenza diversa tra coniugi era percepito come un modo per “evadere” l’Imu seconda casa. La Corte Costituzionale ha però riaperto alla doppia esenzione Imu per i coniugi con diversa residenza che vivono in due Comuni diversi, anche se a precise condizioni. Ovvero, deve essere dimostrabile che effettivamente i coniugi abbiano residenza e dimora abituale nelle case in questione. A costituire prova di ciò ci sono ad esempio le utenze domestiche: se sono registrate come “utenze prima casa” rappresentano una prova sufficiente, insieme alle altre prove elencate sopra per dimostrare il diritto all’abitazione.
Esenzione Imu prima casa per gli eredi
In caso di decesso del proprietario di casa, l’Imu ricade sugli eredi, che dovranno pagarla nel momento in cui la casa del deceduto non è, presumibilmente, l’abitazione principale dei suoi congiunti. Bisogna distinguere se l’Imu sia scaduta prima o dopo la data della morte, e se quindi sia già stata versata o meno. Se la scadenza è avvenuta prima della morte, a successione non ancora avvenuta, il pagamento ricade su tutti gli eredi (anche su quelli che non dovessero aver ricevuto l’immobile in eredità). In ogni caso, però, se uno degli eredi non vuole pagare, il Comune non potrà rivalersi sugli altri.
Se invece l’Imu scade dopo l’apertura della successione, l’Imu ricadrà sugli eredi effettivi, secondo le rispettive quote. Anche in questo caso, se un erede non paga, il Comune non potrà rivalersi sugli altri. Se invece uno degli eredi stabilisce la propria abitazione principale nell’immobile ereditato, a pagare l’Imu saranno solo gli eredi che non vi abitano, sempre secondo le rispettive quote di proprietà.
Infine, se uno degli eredi è il coniuge superstite, che continua a vivere nell’abitazione ereditata, anche in presenza di altri eredi l’immobile sarà considerato esente Imu. In altre parole, il coniuge superstite non pagherà l’Imu perché residente, mentre gli altri eredi saranno semplicemente esentati dal pagamento, pur avendo ereditato una quota dell’immobile.
Esenzione Imu se la casa è occupata abusivamente
Nella legge di bilancio 2023 è stata inclusa una norma che riguarda l’Imu sulle case occupate abusivamente. Ê prevista infatti l’esenzione dall’imposta municipale unica su una casa occupata se il proprietario ha presentato una regolare rinuncia. L’esenzione Imu è prevista per “gli immobili non utilizzabili né disponibili, per i quali sia stata presentata denuncia all’autorità giudiziaria o per la cui occupazione abusiva sia stata presentata denuncia o iniziata azione giudiziaria penale”
Fonte: Idealista.it