Il bonus barriere architettoniche 2024 cambia leggermente formula rispetto allo scorso anno. Nel dettaglio, infatti, il governo è intervenuto con una stretta che riguarda principalmente gli interventi agevolabili, limitando anche la possibilità di cessione del credito. Scopriamo tutto quello che c’è da sapere per beneficiare della detrazione al 75% durante l’anno in corso.
Cosa rientra nel bonus barriere architettoniche 75%?
Il bonus barriere architettoniche 2024 può essere applicato solo per la realizzazione di interventi che riguardano scale, rampe, ascensori, servoscala e piattaforme elevatrici e limitatamente a edifici già esistenti. L’agevolazione al 75%, di fatto, consiste nell’eliminazione di ostacoli verticali.
Mentre la versione 2023 prevedeva la possibilità di usufruire del bonus barriere architettoniche anche per le spese riguardanti la sostituzione di infissi o il rifacimento dei servizi igienici, sempre nel rispetto dei requisiti in materia di eliminazione delle barriere architettoniche. Non saranno più agevolabili, quindi, i lavori per l’automazione di specifici tipi di impianto (porte automatiche, saracinesche motorizzate, tapparelle, imposte e persiane automatiche).
Quando scade il bonus per l’abbattimento delle barriere architettoniche?
Il cosiddetto bonus barriere architettoniche era stato introdotto dalla legge di Bilancio 2022 e successivamente prorogato fino alla data del 31 dicembre 2025 dalla legge di Bilancio 2023. Nel dettaglio, consiste in una detrazione d’imposta del 75% delle spese documentate sostenute nel periodo tra il 1° gennaio 2022 e il 31 dicembre 2025 e va ripartita tra gli aventi diritto in 5 quote annuali di pari importo.
Chi può usufruire del bonus al 75 per cento?
l bonus barriere spetta a:
- persone fisiche, compresi esercenti di arti e professioni;
- enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale;
- società semplici e associazioni tra professionisti;
- soggetti che conseguono reddito d’impresa (persone fisiche, enti, società di persone, società di capitale).
Dal 1° gennaio 2023, per le delibere condominiali che approvano questi lavori è necessaria la maggioranza dei partecipanti all’assemblea che rappresenti almeno un terzo del valore millesimale dell’edificio (art. 1, comma 365, legge n. 197/2022). Si tratta della stessa maggioranza semplificata prevista per le delibere aventi ad oggetto gli interventi agevolati con il “Superbonus” e l’adesione all’opzione per la cessione del credito o per lo sconto in fattura (articolo 119, comma 9-bis, del decreto legge n. 34/2020).
Bonus barriere architettoniche 2024, le altre novità
Il bonus barriere architettoniche 2024, rispetto alla precedente versione, restringe la possibilità di scegliere la cessione del credito o lo sconto in fattura, opzione che resta in vigore solo per i lavori condominiali effettuati su parti comuni.
La cessione del credito o lo sconto in fattura, tuttavia, possono essere richieste per chi fruisce del bonus barriere architettoniche 2024 in presenza di determinati requisiti: persone fisiche con reddito fino a 15mila euro per interventi su edifici unifamiliari o plurifamiliari di cui sono proprietari. Stesso discorso anche se vi sono membri della famiglia con disabilità. In tutti gli altri casi, serve l’indicazione in dichiarazione dei redditi.
Il bonus barriere architettoniche 2024 prevede anche l’obbligo di “apposita asseverazione per il rispetto dei requisiti” e di tracciabilità dei pagamenti, che dovrà essere effettuato con il “bonifico parlante”, che permette di specificare il motivo del pagamento e rendere più facile l’identificazione del destinatario.
Fonte: Idealista.it