Dall’Unione europea, un piano per contrastare la dipendenza dal gas russo. Il vincolo interesserà edifici pubblici e privati.
Allo studio una doppia novità che avrebbe davvero del rivoluzionario: da un lato la fissazione di un tetto al prezzo del gas, dall’altro la semplificazione dell’iter autorizzativo per abbracciare il rinnovabile con tanto di obbligo di installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti degli edifici pubblici e privati. La doppia misura verrebbe adottata per dire addio alla dipendenza dal gas russo, nell’ambito del cosiddetto RepowerEu.
La simpatia dell’Unione europea per le forme di energia rinnovabile, del resto, è cosa nota, e l’ultima voce a confermare la tendenza verso un mondo che allo stesso tempo sia più green e slegato dai rifornimenti del Cremlino è quella di Frans Timmermans, vicepresidente esecutivo della Commissione europea e commissario al Green deal europeo: «È importantissimo andare avanti velocemente – ha dichiarato a 24 Mattino -, perché questa aggressione russa non può essere accettata, dobbiamo dimostrare che abbiamo il potenziale per trovare una soluzione solidale con l’Ucraina, ma anche solidale all’interno dell’Unione europea. Dobbiamo liberarci da questa dipendenza dall’energia russa».
Tre gli elementi di spinta, secondo Timmermans, per la transizione: «Dobbiamo già ridurre l’import, possiamo farlo quando abbiamo contratti con altri Paesi sul gas naturale liquefatto. Ma dobbiamo anche risparmiare l’energia e dobbiamo introdurre con maggiore urgenza le rinnovabili, l’energia solare ed eolica». E qui entra in gioco la strategia sulle rinnovabili, che prevede di aumentare la capacità di produzione di energia solare con obblighi di installazione di impianti fotovoltaici sui tetti di edifici pubblici e privati. Coerentemente con un provvedimento simile, poi, andrebbe varato uno snellimento della procedura di autorizzazione.
In questo modo, i pannelli solari diventerebbero obbligatori per tutte le nuove costruzioni, mentre si ridurrebbe a tre mesi il limite di tempo per adeguare gli edifici già esistenti. In più, tutta l’edilizia pubblica che ha caratteristiche adeguate dovrà essere fornita di pannelli solari entro il 2025.
Si ipotizza dunque l’inserimento di un tetto sulle spese per il gas, come testimoniato anche dal Renewable Energy Report 2022 del gruppo Energy & Strategy della School of Management del Politecnico di Milano: «Per far fronte all’impatto dei prezzi elevati persistenti per i consumatori una possibile misura sarebbe quella di consentire agli Stati membri di prorogare nelle attuali circostanze eccezionali e per un periodo di tempo limitato la regolamentazione dei prezzi al dettaglio del gas naturale. […] I volumi coperti da tali tariffe dovrebbero essere limitati per evitare che ciò comporti un aumento il più possibile dei consumi di gas».
L’obiettivo, dunque, resta chiaro: slegare il fabbisogno dei Paesi dell’Ue dal rifornimento targato Putin. E l’Europa sembra avere pronta la strategia di transizione green per ottenere il proprio scopo. Resta solo una domanda, la solita: chi dovrà accollarsi il costo di questo nuovo obbligo?
Fonte: laleggepertutti