Il decreto sugli eco bonus per la casa, il D.L. 63 del 4 giugno 2013, ha introdotto anche un Bonus sui mobili e arredamento.
Questa agevolazione consiste in una detrazione Irpef al 50% per chi esegue lavori di ristrutturazione edilizia e acquista mobili fissi per arredare lo stesso immobile.
La detrazione 50% si applica quindi sull’acquisto di mobili e elettrodomestici, da dividere in 10 anni secondo quote costanti.
L’importo massimo di spesa ammesso all’agevolazione è di 10.000 euro.
COSA SI PUO’ ACQUISTARE
Per usufruire del bonus è possibile comprare mobili fissi come librerie, cucine, tavoli, sedie, letti con cui arredare la singola unità immobiliare oggetto di ristrutturazione edilizia. Attenzione: sono esclusi gli acquisti di mobili usati comprati da privati, antiquari e rigattieri.Nel bonus mobili rientra inoltre anche l’acquisto di elettrodomestici nella categoria A+ o A per i forni, sempre di importo massimo di 10mila euro.
REQUISITI
A fruire del bonus mobili sono i soggetti che effettuano lavori di ristrutturazione edilizia, compresi inquilini, locatori e coloro che utilizzano l’immobile in comodato d’uso.
LA GUIDA
Per poter fruire del bonus 50% occorre che l’acquisto del mobile o elettrodomestico sia fatto dalla stessa persona a cui poi viene intestata la fattura. Per ciò che riguarda infatti i documenti provanti l’acquisto abbiamo il bonifico, perciò l’acquisto non può essere fatto in contanti, che deve contenere specifici elementi (si rimanda al nostro articolo Bonus arredamento, cosa indicare nel bonifico) e la fattura da intestare allo stesso soggetto che fruisce della detrazione 50%.
Proprio in merito all’acquisto e al pagamento, ha fornito le prime istruzioni operative l’Agenzia delle entrate secondo cui per avere diritto alla detrazione 50% per l’acquisto di mobili, i contribuenti devono eseguire i pagamenti mediante bonifici bancari o postali, con le medesime modalità già previste per i pagamenti dei lavori di ristrutturazione fiscalmente agevolati.
Nei bonifici, pertanto, dovranno essere indicati:
– la causale del versamento attualmente utilizzata dalle banche e da Poste Italiane SPA per i bonifici relativi ai lavori di ristrutturazione fiscalmente agevolati;
– il codice fiscale del beneficiario della detrazione;
– il numero di partita Iva ovvero il codice fiscale del soggetto a favore del quale il bonifico è effettuato.