Sono milioni gli italiani che vivono in condominio e che, seppur non sempre senza difficoltà, riescono a mantenere dei buoni rapporti con gli altri condomini. Quando ciò non accade sorgono delle liti collegate, nella stragrande maggioranza dei casi, alle cosiddette immissioni. Per “immissioni” si intendono non solo le emanazioni di fumo e di calore, ma anche i rumori provenienti dall’abitazione del vicino. A tal proposito, ti è mai capitato di non riuscire a dormire a causa dei rumori provenienti dal bagno dell’abitazione posta sul tuo stesso pianerottolo?
Può infatti capitare che – vuoi per delle carenze strutturali delle pareti divisorie, vuoi per dei difetti nel water o negli scarichi del vicino – il rumore dello sciacquone diventi davvero insopportabile. Quindi, come agire in caso di sciacquone rumoroso in condominio?
Di seguito, forniremo una risposta a questa domanda sulla base di quanto stabilito dalla legge e dalla giurisprudenza in merito.
Indice
1 Esiste un diritto al silenzio nel condominio?
2 Sciacquone wc rumoroso
3 Come agire?
4 Risarcimento del danno da sciacquone rumoroso: Cassazione
Esiste un diritto al silenzio nel condominio?
Da subito, occorre chiarire che non esiste un diritto assoluto al silenzio nel condominio. La legge [1] si limita a stabilire che non possono essere impedite le immissioni tollerabili. Non potrai quindi chiedere al tuo vicino di spegnere la televisione durante il Festival di Sanremo poiché si sta esibendo un cantante a te non gradito, ma gli potrai chiedere di regolare il volume ad un livello tollerabile.
Quando una propagazione acustica è tollerabile? Non è possibile fornire una risposta valida per tutte le situazioni. Come chiarito dalla Cassazione [2], l’accertamento dell’intollerabilità non può fondarsi esclusivamente su criteri meramente matematici (ad esempio, un certo valore espresso in decibel), ma deve sempre tener conto delle peculiarità del caso concreto.
Si deve tener conto della durata e della frequenza dell’immissione rumorosa, dell’orario in cui avviene, nonché del luogo in cui si trovano gli appartamenti. Sarà ovviamente intollerabile il rumore proveniente dall’abitazione del vicino adibita a sala da ballo, nel pieno della notte, di un martedì lavorativo. Difficilmente, al contrario, potranno essere ritenute intollerabili le chiacchiere provenienti dalla sala da pranzo del tuo condominio a causa di una divertente cena tra amici.
E nel caso dello sciacquone? È tollerabile il rumore dello scarico in grado di svegliarti durante la notte? Vediamo.
Sciacquone wc rumoroso
Come già anticipato, non esiste una norma di legge che definisca un limite acustico al rumore proveniente dal bagno del vicino. Anche in questo caso, occorre fare riferimento al concetto di tollerabilità ed alla valutazione del giudice.
La giurisprudenza ,per cercare di recuperare un certo grado di certezza e uniformità nelle decisioni, ha spesso affermato che le immissioni acustiche vietate sono quelle che superano di 3 decibel i rumori di fondo. Tuttavia, la valutazione del giudice terrà conto necessariamente di tutti gli altri fattori. È ovvio che se deciderai di comprare una casa attaccata ad una piccola fabbrica, non potrai lamentarti degli ordinari rumori legati alle esigenze di produzione della stessa.
Emblematica è una recente sentenza [3] con la quale una coppia è stata risarcita per i rumori provocati dal bagno utilizzato dalla famiglia che viveva nell’appartamento vicino. Nel caso in questione, la coppia esasperata dagli insopportabili rumore degli scarichi provenienti dal bagno dei vicini decideva di rivolgersi al tribunale di La Spezia. Il giudice di primo grado rigettava la domanda proposta. Viceversa, la Corte d’Appello accertava la costruzione di un secondo bagno nell’abitazione dei vicini, realizzato in una parete adiacente la stanza da letto dell’appartamento della coppia. Proprio in prossimità della testiera del letto.
Il consulente nominato dalla Corte evidenziava non solo un notevole superamento della normale tollerabilità ma anche «lo spregiudicato uso del bene comune, posto che la cassetta di incasso del water era stata installata nel muro divisorio, avente lo spessore di ventidue centimetri».
In conclusione, per i giudici, le immissioni arrecavano disturbo al riposo della coppia anche nelle ore notturne e nelle prime ore del mattino, pregiudicandone la normale qualità della vita.
La decisione veniva confermata anche dalla Cassazione, secondo cui è evidente il danno patito dalla coppia correlato al pregiudizio al diritto al riposo e quindi pregiudicante il loro diritto alla salute.
Pertanto, i vicini rumorosi sono stati condannati in prima battuta alla realizzazione di una serie di opere idonee a ridurre le immissioni acustiche. Ma non solo, venivano altresì condannati al risarcimento del danno subito dalla coppia – quantificato in euro 500,00 – da ravvisarsi nei disagi subiti in dipendenza della difficile vivibilità della casa.
Al contrario, in un altro caso, il tribunale di Napoli [4] rigettava le domande avanzate poiché la causa dei rumori era addebitabile a difetti di costruzione originari dell’abitazione. Oltretutto, i rumori dovuti alla mancanza di un adeguato isolamento acustico erano stati avvertiti in modo discontinuo ed in prima serata. Pertanto, non veniva ravvisato dal giudice alcun apprezzabile disturbo causato dalle immissioni.
Come agire?
Come agire qualora non dovessi riuscire a chiudere occhio a causa dell’insopportabile rumore dello sciacquone del vicino? La prima cosa da fare non è sicuramente quella di andare a reclamare dal vicino. Potrebbe infatti accadere che la causa dell’eccessivo rumore sia addebitabile ad un difetto di costruzione delle pareti. Ecco allora che è necessaria una perizia. Devi incaricare un tecnico in grado di accertare l’indice di rumorosità del bagno, nonché le possibili cause di tale eccessivo ed insopportabile frastuono.
La giurisprudenza [5] ha chiarito che «in tema di immissioni i mezzi di prova esperibili per accertare il livello di normale tollerabilità ex art. 844 c.c. costituiscono tipicamente accertamenti di natura tecnica che, di regola, vengono compiuti mediante apposita consulenza […] in quanto soltanto un esperto è in grado di accertare, per mezzo delle conoscenze e degli strumenti di cui dispone, l’intensità dei suoni o delle emissioni di vapore o di gas, nonché il loro grado di sopportabilità per le persone».
Qualora la causa sia da rinvenire in un difetto delle pareti, dovrai rivolgerti al costruttore dell’immobile, ma devi stare attento ad alcuni termini di prescrizione e decadenza. Se si tratta di gravi difetti, come potrebbero essere delle pareti tanto sottili da non avere alcun tipo di insonorizzazione, l’appaltatore sarà responsabile per i 10 anni successivi all’ultimazione dell’edificio. Ricorda, però, che dovrai denunciare il vizio entro un anno dalla scoperta ed avrai un ulteriore anno dalla denuncia dello stesso per intentare una causa [6].
Ricorrendo al tribunale avrai la possibilità di richiedere alla ditta appaltatrice di eliminare i vizi – insonorizzando le pareti – e farti risarcire dei danni subiti. E se la causa del rumore non fosse addebitabile alle pareti? In tal caso, dovrai necessariamente rivolgerti al tuo vicino di casa. In primis, potrai tentare di trovare una soluzione bonaria e condivisa del problema. Con la collaborazione del vicino potrete cioè accertare le cause dell’eccessivo rumore ed eliminarle.
Qualora tale collaborazione manchi, non potrai che diffidare formalmente il tuo vicino e successivamente intentare una causa. Ricorrendo al tribunale dovrai richiedere la condanna del vicino alla rimozione del problema (a sue spese), nonché al pagamento dei danni patiti a causa del continuo disturbo.
Ovviamente, per avere possibilità di successo, l’azione dovrà mirare ad accertare l’intollerabilità e l’eccessiva frequenza del rumore dello sciacquone. Inoltre, dovrai dimostrare che tale intollerabilità è dovuta ad un difetto di costruzione addebitabile al vicino. Non potrai cioè chiedere il risarcimento dei danni patiti, se il problema dipende dalla scarsa insonorizzazione delle tue pareti o se il rumore è sporadico e, viene proprio da dire, fisiologico.
Risarcimento del danno da sciacquone rumoroso: Cassazione
Di recente, la Corte di Cassazione ha riconosciuto il diritto al risarcimento del danno in favore dei vicini nel caso di sciacquone talmente rumoroso da impedire di fatto il diritto al riposo, in particolare nelle ore notturne.
La sentenza ricostruisce la giurisprudenza della Corte Europea dei Diritti Umani, che ha sempre promosso la «tutela alla vivibilità dell’abitazione e alla qualità della vita all’interno di essa, riconoscendo alle parti assoggettate ad immissioni intollerabili un consistente risarcimento del danno». Dunque non è un semplice sciacquone a violare i diritti umani, ma il danno, ripetuto, frequente e reiterato alla vivibilità dell’appartamento sottostante, che finisce per pregiudicare anche la qualità della vita e il «diritto al rispetto della propria vita privata e familiare», che, questo sì, «è uno dei diritti protetti dalla Convenzione Europea dei diritti umani».
Non si tratta di una questione bagatellare, “de minimis”, perché il rumore molesto nelle ore notturne, soprattutto quando reiterato e intollerabile, può rendere di fatto impossibile il godimento del riposo. Per di più nel caso specifico lo sciacquone era in attività dal 2003, quindi da diciannove anni prima della sentenza e il risarcimento accordato è stato di appena cinquecento euro per ciascun anno.
Fonte: laleggepertutti