Finestre di colore diverso in condominio: è possibile?
Quando il cambiamento di gradazione cromatica degli infissi esterni richiede l’autorizzazione dell’assemblea?
Se vivi in un condominio ti sarai domandato se gli infissi esterni di ogni appartamento che compone l’edificio devono avere tutti un colore uniforme o se è possibile cambiarlo a propria scelta. È possibile avere finestre di colore diverso in un condominio?
Bisogna porsi questa domanda per prevenire possibili contestazioni quando siamo noi a decidere di sostituire le vecchie finestre con altre di diversa gradazione di colore. Ma è necessario sapere quali sono le regole anche se vogliamo agire legalmente nei confronti di chi, agendo in questo modo, potrebbe aver alterato il decoro architettonico del palazzo, creando un pugno in un occhio per chi guarda la facciata dall’esterno. Certo, è sgradevole vedere una persiana o una tapparella rosso fuoco in un gruppo di infissi verdi; ma ci sono anche palazzi costruiti, volutamente, in stile “arlecchino”.
La legge non stabilisce espressamente se è possibile avere finestre di colore diverso in un condominio, ma la giurisprudenza ha ricavato alcuni criteri dalle norme sulla proprietà comune, che guardano all’uniformità di fatto, rappresentata dal decoro architettonico dell’edificio. E non sempre l’assemblea è sovrana su queste decisioni: lo dimostra una recente sentenza del tribunale di Pavia [1], che ha annullato una delibera che imponeva al proprietario di un piano rialzato di rimuovere le sue finestre di colore contrastante con le altre. I giudici pavesi hanno ritenuto che quell’appartamento fosse dotato di «una parziale autonomia architettonica rispetto al resto dello stabile». Ma, come vedrai ora, questa è l’eccezione che conferma una diversa regola.
Colore delle finestre in condominio: chi lo decide?
Ogni fabbricato condominiale nasce con una determinata conformazione iniziale e, di norma, tutte le finestre (e le porte finestre dei balconi) hanno le tapparelle, le persiane in legno, o in alluminio o materiale plastico, e gli altri serramenti ed infissi tutti del medesimo colore.
Con il tempo la gradazione cromatica di questestrutture esterne può cambiare ad opera degli agenti atmosferici. Se solo alcune di esse vengono sostituite, d’iniziativa dei rispettivi proprietari, inevitabilmente si noterà una differenza tra le nuove, più brillanti, e le precedenti, anche quando il colore base è simile. Queste lievi differenze sono tollerabili, anche se sarebbe opportuno predeterminare una sostituzione comune per tutti nello stesso momento.
Ogni decisione sulla variazione di colore delle finestre è vincolata dalle prescrizioni contenute nel regolamento di condominio di natura contrattuale, cioè quello predisposto dal costruttore e approvato da tutti i proprietari degli appartamenti nei rispettivi rogiti di acquisto, che devono richiamarlo espressamente.
Se il regolamento non vieta i cambiamenti di colore degli infissi o non dispone nulla al riguardo, il proprietario che vuole modificare le proprie finestre dovrà informare l’amministratore per chiedere la preventiva autorizzazione dell’assemblea condominiale [2]. Potrebbe anche agire autonomamente, ma senza l’approvazione iniziale si esporrebbe a contestazioni da parte degli altri condomini per alterazione del decoro architettonico. Del resto, la valutazione dell’assemblea non può essere arbitraria, ma deve basarsi sul concetto di decoro architettonico che ora ti esporremo.
Cambiamento di colore delle finestre e lesione del decoro architettonico
Ogni valutazione sull’impatto del cambiamento di colore delle finestre richiede il vaglio della possibile lesione del decoro architettonico del fabbricato. La sostituzione delle finestre con altre di diverso colore costituisce un’innovazione e il Codice civile [3] al riguardo dice che «sono vietate le innovazioni che possano recare pregiudizio alla stabilità o alla sicurezza del fabbricato, o che ne alterino il decoro architettonico».
In generale, può dirsi che sostituire gli infissi esterni con altri di colore differente impatta sul decoro architettonico, perché crea un fattore di disordine estetico. La diversità cromatica è facilmente percepibile dall’esterno; dunque, potrebbe rompere l’armonia visiva della facciata e così influire negativamente sul valore degli appartamenti e della proprietà comune.
Rimozione finestre di colore diverso: è possibile?
Nei casi di alterazione del decoro architettonico, il condominio potrebbe opporsi al cambio delle finestre o, se già realizzato senza l’autorizzazione dell’assemblea, può agire legalmente per chiedere la rimozione degli infissi di colore contrastante.
La valutazione giudiziaria, però, viene fatta in concreto ed in relazione allo stato attuale dell’edificio: perciò, se il decoro architettonico era già stato alterato in passato da altri fenomeni analoghi, le nuove finestre di colore diverso potranno essere tollerate, perché non violerebbero quelle linee estetiche ormai deteriorate e compromesse.
La sentenza che abbiamo menzionato all’inizio svolge tali considerazioni, quando, nel respingere la domanda di rimozione, nota che nello stabile in questione vi era già «una pur limitata difformità nel colore degli infissi» e, in particolare, erano già presenti diversi colori sulla facciata: marrone chiaro, giallo, bianco “sporco” e una porta di colore verde. Inoltre, ha giocato a favore del singolo proprietario, la posizione parzialmente defilata del suo immobile, che si trovava al piano rialzato, e proprio vicino alle sue finestre erano presenti delle fughe bianche, del medesimo colore da lui scelto per i nuovi infissi.
fonte laleggepertutti